L’Immacolata ci invita a riscoprire la grazia che rinnova la nostra vita.

L’8 dicembre la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione, una festa che ci aiuta a guardare con sincerità alle nostre fragilità e alla chiamata di Dio all’armonia. Il “peccato originale” non è solo un evento remoto, ma la condizione dell’uomo di ogni tempo: la paura, il sospetto, la fatica di fidarsi, l’illusione di bastare a noi stessi. Il racconto del paradiso terrestre esprime il progetto originario di Dio, fatto di serenità e comunione, che si incrina quando l’uomo pretende di “essere come Dio”.


Anche oggi riconosciamo queste ferite: conflitti, incomprensioni, uso irresponsabile delle risorse. In mezzo a tutto questo risuona la domanda di Dio: «Adamo, dove sei?», non come rimprovero, ma come chiamata d’amore che continua a cercarci.


In questo orizzonte comprendiamo il dono dell’Immacolata. Maria è la parte della nostra umanità preservata dal disordine del peccato, non per un merito personale, ma per la grazia che la prepara ad accogliere il Figlio. Il saluto dell’angelo, «piena di grazia», rivela che è amata da sempre. Il suo “Eccomi” apre la strada a una nuova creazione.


Anche noi siamo invitati a dire piccoli “eccomi” quotidiani: a Dio, agli altri, alle situazioni che chiedono disponibilità e ascolto. Ogni sì ricuce relazioni e fa rifiorire la vita.


Questa festa è particolarmente cara alla nostra comunità: nel giorno della Consacrazione della Chiesa Parrocchiale di Bulgarograsso, avvenuta nel 1958 per mano del Cardinale Pignedoli, la nostra chiesa è stata dedicata all’Immacolata Concezione della B.V. Madre di Dio, a Sant’Agata Vergine e Martire, patrona, e a San Giuseppe. Un richiamo forte alla protezione di Maria e dei nostri santi patroni, e un invito a camminare nella luce che essi indicano.


enne.gi.