Santi da conoscere bene

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Verso la festa di Sant'Anna


Ci sono diversi libri che parlano dei santi Anna e Gioacchino. Io mi permetto di suggerirne uno che è frutto di visioni avute da una mistica che la Chiesa ha proclamato beata, Anna Katharina Emmerich, dal titolo “Vita della Santa Vergine Maria”. 
In questo libro si hanno informazioni dettagliate sui santi Anna e Gioacchino  e i loro progenitori. In particolare si legge che nelle sue visioni ha visto S. Anna come bambina, fanciulla, madre e come anziana nonnina. Anna era nata a Betlemme da genitori molto benestanti che avevano diversi poderi e case. Suo padre Eliud era della stirpe di Levi, e la madre Ismeria della stirpe di Beniamino. Anna aveva diversi fratelli e sorelle.  La sorella maggiore di nome Sobe aveva un figlio di nome Eliud e una figlia di nome Maria Salome che sposò Zebedeo e fu la madre degli apostoli Giacomo maggiore e Giovanni. Nella buona stagione i genitori di Anna si trasferivano nella bella valle di Zabulon dove il padre si stabilì definitivamente dopo la morte della moglie. Qui avvenne la conoscenza dei genitori di Gioacchino che, in seguito, si sposò con Anna. Il papà di Gioacchino era il secondo fratello di Giacobbe, il papà di San Giuseppe. La famiglia di Gioacchino era povera e lui era una persona meravigliosamente pia e santa…
Ad Anna e Gioacchino sono riservate diverse pagine con notizie che ci rivelano aspetti e comportamenti molto significativi

NONNI E ANZIANI
Parlando  dei santi Gioacchino e Anna,  non si può non parlare anche  della prima “Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani”, indetta da Papa Francesco la quarta domenica di Luglio, la più vicina alla memoria liturgica del 26 Luglio dei nonni di Gesù e genitori della Beata Vergine Maria di Nazareth. Più volte Papa Francesco ha parlato della vecchiaia come “un dono” e del ruolo importante dei nonni e degli anziani anche nella trasmissione della fede e ha sottolineato come non vanno dimenticati, ma valorizzati, anche perché lo Spirito Santo suscita in loro pensieri e parole di saggezza, tanto che la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio. Quindi la pastorale degli anziani risulta essere, più che mai, una priorità per ogni comunità cristiana, per questi che sono custodi delle radici e testimoni di espressioni di saggezza, ricchezza spirituale ed umana. Purtroppo con la pandemia molti di loro sono stati provati e tanti anche sono morti, facendoci accorgere che erano persone speciali. Eravamo legati a loro non solo affettivamente ma anche perché, lo diciamo con un pizzico di orgoglio, si sono donati, ci hanno donato tutto nella loro vita, privandosi di tante cose per noi, e persino del necessario. Con la loro morte davvero abbiamo perso un pezzo della nostra esistenza, della nostra storia personale e famigliare, l’umanità semplice che traspariva dai loro volti. Le loro preghiere, diceva Papa S. Giovanni Paolo II, sono così efficaci che hanno il potere di erigere dei muri che impediscono al maligno di colpire, rovinosamente, i giovani.
I nostri cari nonni questo l’hanno sempre intuito: ecco perché li si vedeva spesso con la corona del Rosario in mano… Conoscevano bene la potenza e l’efficacia della preghiera come barriera invalicabile ad ogni male irreparabile. Qualcuno che li conosce bene ha scritto alcuni loro sentimenti:
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia
Benedetti quelli che capiscono il mio camminare stanco e mi accompagnano
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità
Benedetti quelli che mi stringono con calore le mie mani tremanti
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi ripetuti
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno d’affetto
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza
Benedetti quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita
Benedetti quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio
Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro.

La Beata Vergine Maria e San Giuseppe, con i santi Anna e Gioacchino, ci aiutino a capire, vivere e testimoniare che il tempo passato con i nonni e gli anziani non è solo tempo speso bene, ma è tempo santo.

 

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