Vaticano
«Signore, ti amo!». Sono state queste le ultime parole di Benedetto XVI. A raccoglierle è stato un infermiere, alle 3 del mattino circa del 31 dicembre, cioè alcune ore prima della morte, avvenuta alle 9.34, quando ancora Joseph Ratzinger non era entrato in agonia. «Benedetto XVI – ha raccontato commosso il suo segretario, mons. Georg Gänswein – con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: ‘Signore, ti amo!’. Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più grado di esprimersi».
È cominciato alle 9 in punto di lunedì 2 gennaio, orario di apertura della basilica di San Pietro, l’omaggio dei fedeli al Papa emerito Benedetto XVI. La traslazione dal Monastero Mater Ecclesiae alla basilica è avvenuta in forma privata, al riparo dalle telecamere. Vicino alla salma di Joseph Ratzinger, collocata ai piedi dell’Altare della Cattedra, sono presenti il segretario, mons. Georg Gäenswein, e il card. Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro. Tra le personalità, tra i primi ad arrivare il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Giovedì 5 gennaio, alle 9.30, si svolgeranno i funerali in piazza San Pietro, presieduti da papa Francesco: «Assecondando il desiderio del Papa emerito, i funerali si svolgeranno nel segno della semplicità», saranno «solenni, ma sobri».