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GLI SPECIALI

Salmo 119,32


Abbiamo da poco iniziato una nuova Quaresima. Un tempo sicuramente favorevole per la nostra crescita spirituale e umana. Significativa, a questo riguardo, la formula proposta per l’imposizione delle ceneri: “Convertitevi e credete al vangelo”
La nostra conversione nasce dall’adesione personale al Vangelo: un’adesione che deve abbracciare ogni angolo della nostra esistenza. Il Vangelo deve aiutarci quotidianamente a fare della nostra vita un vero e proprio dono a Dio e ai fratelli.
Ci viene in aiuto ancora una volta il nostro caro patrono San Benedetto nella sua Regola.
È vero: lui scrive per una comunità di monaci, ma forse può valere anche per noi per aiutarci a raggiungere “un inizio di perfezione”. Nel capitolo 49 della Regola Benedetto parla dell’osservanza della Quaresima e dice così: 
«Anche se è vero che la vita del monaco deve avere sempre un carattere quaresimale, visto che questa virtù è soltanto di pochi, insistiamo particolarmente perché almeno durante la Quaresima ognuno vigili con gran fervore sulla purezza della propria vita, profittando di quei santi giorni per cancellare tutte le negligenze degli altri periodi dell’anno. E questo si realizza degnamente, astenendosi da ogni peccato e dedicandosi con impegno alla preghiera accompagnata da lacrime di pentimento, allo studio della parola di Dio, alla compunzione del cuore e al digiuno. Perciò durante la Quaresima aggiungiamo un supplemento al dovere ordinario del nostro servizio, come, per esempio, preghiere particolari, astinenza nel mangiare o nel bere, in modo che ognuno di noi possa di propria iniziativa offrire a Dio “con la gioia dello Spirito Santo” qualche cosa di più di quanto deve già per la sua professione monastica; si privi cioè di un po’ di cibo, di vino o di sonno, mortifichi la propria inclinazione alle chiacchiere e allo scherzo e attenda la santa Pasqua con l’animo fremente di gioioso desiderio». 
L’accento viene messo su un tempo forte di quell’osservanza che doveva essere praticata tutto l’anno. Perciò la Quaresima benedettina consiste più nel rifinire quanto già si fa ogni giorno e a realizzarlo in modo più completo, che non nell’escogitare nuove pratiche. 
La Quaresima consiste in primo luogo nell’intensificare la preghiera, la lettura e l’astinenza, tre punti essenziali della vita monastica su cui la Regola ritorna in più occasioni. Le pratiche dell’astinenza vengono solo al terzo posto di questo elenco, trattandosi solo di ampliare nel numero e nella qualità l’osservanza comune. Insomma, non importa tanto ciò che deve essere fatto; quello che conta innanzi tutto è di raggiungere Dio nel distacco da se stessi. Tutto questo non si distinguerebbe dalle affermazioni di autori spirituali, se Benedetto non specificasse:
«Che egli [il monaco] orienti tutto l’ardore dei suoi desideri spirituali all’attesa gioiosa del santo giorno di Pasqua».
Per San Benedetto, come per la liturgia, il vero e unico motivo della tensione che il cristiano deve alimentare in sé, è trovarsi pronto alla Pasqua e al suo futuro completamento. Il cammino quaresimale con il digiuno, la preghiera e la carità non può avere che un senso: essere una liberazione; si inserisce in una tensione verso il giorno della risurrezione del Signore, la grande liberazione, che è la Pasqua del Signore. 
Per San Benedetto ogni lavoro su sé stessi, che sia obbedienza, silenzio, umiltà, castità, digiuno o veglia, va posto sotto il segno dell’amore. Tutto è un mezzo per aprirsi allo scalpello della grazia di Dio. Con la gioia dell’ascesi il nostro corpo si apre a diventare strumento docile ed efficace dello Spirito. La Regola non è per i forti, ma per i deboli: si tratta di aggiungere o privarsi di qualche cosa; tutto sommato nessuna prodezza, nessuna ricetta straordinaria. La sua forza sta tutta nella grazia dello Spirito Santo e nel riconoscimento meravigliato della sua opera nei peccatori: «il cuore si dilata e si corre sulla strada dei comandamenti di Dio in un’ineffabile dolcezza d’amore» (RB Prologo 49). 

Buon cammino di Quaresima e Buona Pasqua!!!

Don Carlo

 

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