Messa a conclusione dell'anno scolastico
La scuola che è luogo privilegiato di crescita, da cui spiccare il volo; che è non solo un servizio o una struttura «che deve funzionare», ma molto di più. Così come tutti si sono resi conto in questo anno e mezzo difficilissimo, tra didattica a distanza, sospensioni, riavvi, ma anche attraverso il generoso impegno di chi all’insegnamento e al lavoro nelle realtà scolastiche dedica la propria vita. La Celebrazione eucaristica, presieduta in Duomo dall’Arcivescovo per la chiusura dell’anno, non poteva che colorarsi di un doveroso ringraziamento per ciò che è stato e di un convinto sostegno per quanto verrà.
«Tutti siamo arrivati alla fine di questo anno scolastico, forse, meno spaventati, sprovveduti, disorientati rispetto allo scorso giugno, ma ben più affaticati. La fatica non è soltanto connessa al lavoro, che pur è stato per tutti impegnativo, ma è legata al fatto che in molte situazioni abbiano dovuto affrontare i nostri compiti da soli. Mai ci è stato cosi tanto chiaro quanto sia importante condividere, incontrarsi e dialogare. Questo è importante per svolgere qualsiasi lavoro, ma è essenziale per educare, è la benedizione e il conforto senza il quale le cose perdono gusto e, alla lunga, sembrano solo estenuanti», dice, nel suo saluto di apertura, don Fabio Landi, responsabile del Servizio per la Pastorale Scolastica