L’Indulgenza si ottiene anche attraverso l’intelletto

GLI SPECIALI

Giubileo 2025


di MASSIMO PAVANELLO
Delegato Diocesano Giubileo
dal portale diocesano chiesadimilano.it

Non solo Porte sante. Non solo chiese giubilari. La grazia straordinaria del 2025 la si può invocare anche in circostanze diverse. Ne daremo conto, man mano, nei mesi a venire. Segnaleremo anche, esemplificativamente, alcuni appuntamenti al riguardo.

La Penitenzieria Apostolica, lo scorso maggio, ha reso note le Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il presente Giubileo (leggi qui). Questa – la citazione è tratta dalla Bolla d’Indizione Spes non confundit – è «una grazia giubilare» che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio». Per volontà del Santo Padre, la Penitenzieria «intende spronare gli animi dei fedeli a desiderare e alimentare il pio desiderio di ottenere l’indulgenza». Ha stabilito, quindi, alcune prescrizioni e linee guida per i pellegrini.

Esercizi spirituali e incontri

È «l’illimitata misericordia di Dio», pertanto, a far da pivot durante l’anniversario venticinquennale in corso. Insieme alla indispensabile predisposizione del fedele. Poiché, come si legge ancora nel suddetto documento, nulla è magico e automatico: potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità».

Sono diversi, come detto, gli strumenti per farsi abbracciare calorosamente dal Padre celeste. Tra questi, i primi sui quali riflettiamo riguardano l’intelletto (uno dei doni dello Spirito santo).

Così recita il punto III delle Norme (Nelle opere di misericordia e di penitenza): «Inoltre, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto, secondo la mente del Santo Padre».

Per chi non può accostarsi ai sacramenti

Del passo citato sottolineiamo tre occorrenze: Concilio/Catechismo; luogo adatto; Santo Padre. Esse rimandano a una esperienza estesa di Chiesa, a una comunità e a una storia di credenti. Anche quando il fedele, apparentemente, vi attendesse come singolo, la mediazione ecclesiale resta. Secondo il mandato evangelico indirizzato agli apostoli: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 22-23).

Questa forma per rappacificarsi pienamente con Dio, come le altre ipotizzate dalla Penitenzieria, è offerta a tutti. I pigri – che poco frequentano l’Eucarestia e la Confessione – non ne facciano però un alibi. Al contrario, quanti non possono accostarsi ai sacramenti – per impedimento canonico, per esempio – trovino nelle prassi in elenco piena consolazione e valorizzazione ecclesiale.

Anche il predicatore/relatore, che presiede tali appuntamenti, riceverà un vantaggio giubilare, in quanto esecutore di opere di misericordia. Tra cui insegnare agli ignoranti e ammonire i peccatori.

Il linguaggio datato non faccia velo alle virtù perenni.
 

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